Lui & Lei
Il lunedì e il martedì prima di Ferragosto
di SalBsx
31.08.2015 |
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"Lei ha ansimato un "va dove ti pare, perverso maiale rompiballe" ( le parole adesso le uscivano con le vocali lunghe e le consonanti col Parkinson..."
Il lunedì e il martedì prima di ferragostoIl lunedì prima di ferragosto,dopo essere passato da un paio di clienti e poi dall'ufficio ( ho già detto che faccio l'assicuratore? ) sono corso a casa piuttosto in fretta e piuttosto... eccitato perché finalmente era arrivato il mio ultimo giorno di lavoro. Il lunedì è sempre giorno di grandi pulizie e infatti anche quel pomeriggio la mia compagna era tutta intenta a sistemare il suo regno. L'ho trovata con addosso quella sua corta gonnellina bianca,bianca di un bianco accecante e con una di quelle canottiere con diversa stoffa mancante sulla schiena,ma anche sul davanti,che vende a chili alle giovani puledre con sovrabbondanza di ormoni che frequentano il suo negozio di abbigliamento,e mi è immediatamente andato in tiro. Quando mi ha visto mi ha fatto l'occhiolino e dato che il nostro è un gioco dai meccanismi ben collaudati e lubrificati,è stato chiaro fin da subito che avrei avuto uno splendido inizio di vacanza. Funziona così: Lei sposta una sedia e vi si siede tirando e lisciando la gonna e badando bene di tener chiuse le gambe,incrocia le braccia spingendo un po' in fuori e un po' in su le tette e con quel suo sguardo da furbetta mi invita a sedermi di fronte a lei. Io prendo lo sgabello e faccio ciò che i suoi occhi mi chiedono e mentre mi racconta della sua giornata e io provo a fare lo stesso...le accarezzo quelle sue belle cosce tornite stando attento,almeno all'inizio,che la gonna tenga le mie mani separate dalla sua pelle. Col passare del tempo però faccio in modo che la stoffa segua i miei movimenti così da permettermi di date un’occhiata là in mezzo e capire se indossi o meno le mutandine e anche se lei tiene i muscoli sempre ben serrati,a volte ci riesco: il lunedì prima di ferragosto ero certo non le avesse. Di solito quando rallenta per prendere fiato do un’accelerata alla cosa spingendo i pollici contro il suo morbido ventre e,facendoli scivolare fin giù al centro, cerco di capire quanto…bambina sia quel dato giorno: il lunedì prima di ferragosto ero certo lo fosse del tutto. Lei,fintamente indignata per l’affronto portato alla sua sacra intimità,mi guarda spalancando la bocca e sgranando gli occhi sbuffa dandomi del porcomaiale ( è una parola sola,lo sapevate?) poi mi tira a se,mi butta le braccia al collo e infine incrocia le ginocchia dietro la mia schiena. A quel punto la sollevo sostenendola per le natiche e la porto in camera dove lei si lascia cadere sul letto,senza mai sganciare le gambe, permettendo cosi alla stoffa di risalire e a me di avere conferma o meno dei miei sospetti: il lunedì prima di ferragosto...confermati tutti in pieno! Sospira,prende fiato,si rilassa mettendo le mani dietro la nuca,mi strizza l'occhio e dice "Fallo!" io rispondo "cazzo",aspetto che smetta di ridere e poi con fatica dato che non ci pensa neppure a togliere le gambe da lì, mi spoglio e.....beh,ci arrivate da soli no? No? allora ve lo spiego: mi afferro l’uccello appena sopra le palle lo punto appena appena ed è lei col suo lasciarsi andare dolcemente che mi permette di penetrarla a fondo. E' bella,dolce e quando vuole,cioè sempre,estremamente porca; ma lo sono anche io,lo scoprirete da soli. Il lunedì prima di ferragosto,mentre inspiravo avidamente il profumo intrigante della sua passera liscia e bagnata ho introdotto una variante. Ho puntato l’uccello ma invece di lasciarlo entrare le ho sganciato le gambe all'improvviso facendola cadere sdraiata e mentre mi guardava stupita ho iniziato a strofinarle la cappella su e giù tra le grandi labbra umide e gliel’ho appoggiata sul buchetto, ho atteso il suo "Fallo!" ho risposto "cazzo" e mentre rideva gliel’ho spinto dentro. L’ho presa alla sprovvista,è vero,ma non ha avuto di che lamentarsi anzi,incrociando di nuovo le gambe dietro la mia schiena,accompagnava con gusto i miei movimenti e mentre io le strapazzavo con le dita i capezzoli inturgiditi dall'eccitazione della novità; adora quando li strizzo e poi li tiro delicatamente verso l’alto; Lei usava le sue per consolare la passera rimasta a...bocca asciutta per il mio improvviso cambio di programma. Va da se che dopo più di un’ora di tutto quel lavorio non ne potessimo più perciò si è sollevata sui gomiti e ha atteso il mio schizzo caldo che l’ha colpita su una guancia e le è colato dal collo fin sul seno sinistro per poi andare ad arenarsi in una piccola pozza nel palmo della sua mano e da li finirle sulla lingua e giù nello stomaco. Ma il lunedì prima di ferragosto ha visto anche un'altra novità: come sempre mi sono chinato per sfiorarle le labbra con un bacio,ma lei,la mia piccola, dolce serpe maiala,si è girata di scatto mandandomi così a baciare il mio sperma per poterlo poi leccare via dalle mie labbra,baciarmi a sua volta col mio sapore sulla lingua,provocarmi una seconda incredibile erezione e berne un’altra discreta quantità direttamente dalla fonte dopo un veloce ma sontuoso pompino dei suoi. Quella notte,quella tra il lunedì e il martedì prima di ferragosto,mentre lei dormiva nuda al mio fianco e io ero sdraiato con le mani dietro la nuca e l’uccello perennemente in tiro a guardare il soffitto e a provare una certa invidia (perché quel pomeriggio al suo posto avrei voluto esserci io, ho già detto che sono bisex?), mi è venuta un'idea. Alle quattro del mattino del martedì prima di ferragosto lei si è girata dalla mia parte,mi ha appoggiato il viso sulla spalla,un seno sul petto e una coscia sulle mie e il tepore umido che sentivo fuoriuscire da la in mezzo me lo ha fatto,se mai fosse possibile, indurire ancora di più,allora l’ho abbracciata e dopo averle carezzato i fianchi e le natiche per qualche minuto le ho accompagnato la mano fin sul mio cazzo e ho cominciato a tormentarle un capezzolo nel tentativo,andato presto a buon fine,di svegliarla e dirle della mia idea. Con la voce impastata dal sonno mi ha salutato con un "lasciami stare,sonno, rompiballe" ( le parole le uscivano a partire dalla terza o quarta lettera ),ma dopo essersi accorta di cosa aveva in mano ha aggiunto "wow" e ha iniziato a menarmelo. Dato però che si riaddormentava continuamente ho ripreso il tormento al capezzolo e ogni tanto le infilavo anche il dorso della mano tra le chiappe e ho continuato così fino a quando,con un occhio chiuso e l’altro aperto mi ha detto che ero più fastidioso ma di sicuro più piacevole,di una zanzara tigre,ha sbuffato e finalmente mi ha chiesto cosa volessi mai,a parte quello...che le era ben chiaro,a quell’ora di notte ( le parole in quel momento,le uscivano abbastanza bene). Le ho detto che visto che lei apriva il negozio ancora un paio di giorni e io non avevo niente da fare, avrei voluto fare un giro per boschi o magari al lago per....e mentre fremeva per via delle mie dita impertinenti,le ho chiesto cosa ne pensasse e cosa dovessi fare per avere il suo permesso. Lei ha ansimato un "va dove ti pare,perverso maiale rompiballe" ( le parole adesso le uscivano con le vocali lunghe e le consonanti col Parkinson...) a patto però che trovassi subito,ormai l’avevo svegliata,un modo di tranquillizzarle la passera che si era molto offesa dato che quel pomeriggio l’avevo trascurata e anche che la portassi e la andassi a riprendere in negozio ( ho già detto che è una piccola,dolce serpe maiala?). L’ho subito accontentata affondando prima il viso e poi l’uccello al centro delle sue belle cosce lisce,morbide e accaldate e quando,poco prima delle cinque il suo stomaco ha iniziato brontolare,Lei ha aperto la bocca e io vi ho depositato dentro una buona dose di crema agrodolce che a giudicare da come si è leccata le labbra doveva essere proprio di suo gusto. Avrei voluto assaggiarne un po’ anche io ma la piccola ingorda egoista aveva già trangugiato tutto prima che potessi solo pensarlo. Comunque,il martedì prima di ferragosto era iniziato alla grande e mi sono finalmente addormentato felice e inconsapevole che sarebbe proseguito ancora meglio. Intorno alle dieci del mattino del martedì prima di ferragosto,parcheggiata l’auto e preso lo zainetto ho iniziato il mio giro tra i boschi e i prati sopra il lago alla ricerca di un bel posticino tranquillo dove spogliarmi nudo e...farmi quante più seghe riuscissi prima di collassare: ebbene si,questa era la mia idea! Ma il sentiero che avevo preso e i primi prati che ho trovato erano troppo frequentati per portare a termine la mia missione quindi ho deviato a destra e verso le undici sono sbucato in un posto che mi sembrava adatto allo scopo,il mio uccello era impaziente di vedere il panorama ma ho comunque atteso una buona mezz’ora prima di togliermi la canottiera e proprio quando stavo per togliere tutto il resto,dietro di me è sbucato un tizio che poteva avere circa sessanta anni,con addosso una salopette,un paio di stivali di gomma e niente maglietta. Il Tizio era alto,robusto e abbronzato e ha esordito chiedendomi se fossi cieco o stupido e perché fossi dentro la sua proprietà dato che c’era un cartello che ne vietava l’accesso a chiunque. Senza darmi il tempo di rispondere ne di sfilare i pollici dall’elastico dei pantaloncini che poco prima stavo per togliere,ha continuato ad inveire contro di me poi, invitandomi in malo modo ad alzarmi e seguirlo,ha fischiato e subito tre ragazzotti lo hanno raggiunto uscendo dal bosco. Erano tutti a petto nudo,due indossavano pantaloni corti e scarponi mentre il terzo,il più giovane,era in tutto e per tutto la fotocopia del Vecchio. Poco dopo siamo arrivati ad un casolare,il Vecchio si è accomodato su una specie di seggiola e sempre in malo modo ha preso minacciare di denunciarmi,prendermi a calci,addirittura di buttarmi nel lago e quando ho finalmente tentato di giustificarmi,spiegare e domandare come scusarmi per il mio involontario errore,lui è scoppiato a ridere: mi diceva di smetterla di dire cazzate,che lui la sapeva lunga,che lui aveva già visto gente come me,che lui aveva capito che tipo ero,che sapeva lui come dovessi fare per scusarmi e che quindi mi dovevo muovere,proprio li e proprio subito,a tirarmi via la roba che avevo addosso. Ancora prima di essermi tolto del tutto le mutande avevo già in bocca un bell’uccello,era quello della fotocopia del Vecchio che dovendo semplicemente sganciare l'unica bretella allacciata della sua salopette,era stato il più veloce a spogliarsi,non appena nudi e in posizione anche gli altri due,mi sono inginocchiato per potermi prendere cura anche di loro e l’ho fatto con gusto,maestria e competenza,del resto ho un’ottima insegnante,fino a quando il Vecchio ha preteso un cambio di spettacolo. Per non contraddirlo,quell’uomo incute timore,mi sono subito sdraiato sull’erba,ho allargato le gambe e ho aspettato,menandomelo divertito,che i tre ragazzotti smettessero di litigare su chi dovesse essere il primo a sbattermelo in culo. Stanco di aspettare e non volendo correre il rischio di venire prima del tempo,ho mollato il mio e ne ho afferrati due a caso infilandomeli di nuovo in bocca e ho ripreso succhiare e mentre lo facevo,ho sentito il Vecchio gridare al terzo di muoversi a "ficcarmelo su" che voleva vedere quanto il forestiero poteva resistere ai suoi tre giovani stalloni. Ho accettato la sfida e ho fatto in modo che mi scopassero tutti almeno due volte; la Fotocopia ne ha fatte tre o forse anche quattro,non ricordo bene; prima di lasciare che mi ricoprissero di sperma. Ma io non ero ancora soddisfatto perciò mi sono alzato e grondando sborra e sudore,sono andato dal Vecchio,gli ho slacciato la salopette obbligandolo a sollevare il culo da quella sedia per potergliela abbassare fino al bordo degli stivali,e chissà perché non sono rimasto per nulla sorpreso quando ho notato che era senza mutande,glielo’ho preso in bocca,succhiato,leccato e mordicchiato fino a scoprire che era il migliore dei quattro infatti,il suo cazzo era lungo,grosso e duro percui mi ci sono subito seduto sopra e mi sono scopato il culo mentre lui rimaneva li ad ansimare e a godersi compiaciuto i miei rapidi su e giù. Ho ripreso a menarmelo e poco prima di venire sono saltato via e gli ho inondato l’uccello,me lo sono rimesso in bocca,ho fatto venire anche lui e dopo aver deglutito mi sono chinato, invitando la Fotocopia a scoparmi ancora,e ho leccato via tutto il resto,anche quello che gli era gocciolato addosso dal mio petto mentre saltellavo su e giù su quel gran palo,poi mi sono inginocchiato e ho aspettato che i tre mi riempissero la gola un’ultima volta. Recuperata la mia roba e senza neanche rimettermela,l’ho fatto una volta fuori dalla loro vista,sono andato via ringraziandoli per aver messo male quel cartello di divieto d’accesso e credo di aver sentito il Vecchio dire qualcosa tipo che per me quel cartello non vale. Ero partito con l’idea di tirarmi qualche sega all’aria aperta ma il martedì prima di ferragosto,oltre ad essere iniziato con quella superba maialata notturna,aveva preso una piacevolissima, inaspettata ed insperata piega,e non era ancora finito. Dopo una lunga doccia ristoratrice, sono arrivato al negozio giusto in tempo per gustarmi la mia piccola,dolce serpe maiala impegnarsi nell’abile arte di sfiorare e stimolare i punti giusti di un paio di giovani e scalpitanti puledre bionde eccitate per l’imminente partenza e... non solo per quello,la più alta delle due dava infatti eloquenti segnali di apprezzamento sopratutto durante il controllo della vestibilità di quei super mini shorts... Vedere la mia piccola porca godersi quelle giovani ed eccitanti forme,fremere di soddisfazione e...farmi l’occhiolino,non solo per l’ottimo incasso...mi ha fatto capire che il martedì prima di ferragosto sarebbe finito così come era iniziato il lunedì prima di ferragosto ( Ho già detto che siamo due porci? ).
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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